Itinerari di Sardegna: alla scoperta del Montiferru

Itinerari di Sardegna: alla scoperta del Montiferru

Montiferru: la culla del Casizolu

Il Montiferru è una subregione della Sardegna centro-occidentale della provincia di Oristano, che prende il nome dal massiccio di origine vulcanica omonimo. E' un territorio ricco di ecosistemi che si estende dalla pianura del Campidano al mare passando dalla montagna. Questa diversità di paesaggi e ambienti offre una cospicua varietà di risorse naturali: fitti boschi, maestose formazioni rocciose, numerosi corsi d'acqua, sorgenti e cascate.

Milis

Milis è un antico borgo agricolo che sorge ai piedi del Monte Ferru, in provincia di Oristano. Il comune venne fondato nel XIII secolo dai frati Camaldolesi. Sul suo territorio si trovano numerosi reperti archeologici, come i nuraghi Canale, “Cobulas”, “Mura Cabonis” e “Su Livariu”. L’economia del paese è tipicamente agricola, ricca di aranceti e vigneti da cui si producono la rinomata vernaccia e un miele particolarmente aromatizzato. Al centro del paese si erge la parrocchiale di San Sebastiano, d’impostazione gotico-catalana e risalente al XVII secolo, e la chiesa di San Paolo, edificio romanico del XII secolo. Da visitare l’antico Palazzo nobiliare Boyl del Settecento: utilizzato come residenza estiva da personaggi illustri, tra cui Carlo Felice, Carlo Alberto, il generale La Marmora, Grazia Deledda e Gabriele D’Annunzio, l'edificio fu opera dell'estro creativo dei due fratelli Boyl, Carlo e Vittorio, i quali nella composizione seguirono i gusti del neoclassicismo piemontese. Interessanti i mosaici pavimentali presenti all’interno. Attualmente ospita il Museo del costume e del gioiello sardo. Nel paese è possibile visitare anche alcuni giardini di agrumi quali il bosco di Villa Flor e quello del bosco di Villa Pernis, struttura dotata di sale decorate alla maniera Liberty, secondo la moda dei primi del '900, che fu in passato una nobile residenza. A far da cornice alla villa la vasta distesa di agrumi definita la "Vega", termine di origine spagnola utilizzato per indicare un terreno particolarmente fertile ed irriguo. Proprio agli agrumi è dedicata una sagra nel mese di febbraio; l’evento più importante rimane però la Rassegna dei vini novelli della Sardegna che si svolge ogni anno a novembre.

Bonàrcado

Bonarcado sorge ai piedi del Montiferru e il suo territorio, come dimostrano le diverse testimonianze presenti (nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas) è stato abitato sin da epoca nuragica. La sua economia si basa sulla coltivazione di viti, alberi da frutto e olivi, da cui si estrae un ottimo olio extravergine. Rinomata è anche la produzione del miele. Alla periferia dell'abitato sorge la chiesa di Santa Maria, uno dei più singolari esempi di architettura romanica costruita nel giudicato di Arborea da monaci toscani, e nelle immediate vicinanze l’antichissimo Santuario di Nostra Signora di Bonacattu, che conserva ancora le forme originali tardo-romane. Da non perdere la cascata “Sos Molinos”, con la vicina sorgente di “Pranos”, rinomata per la sua acqua minerale. Il 6 agosto si svolge la Sagra del bovino, durante la quale è possibile degustare la rinomata carne del bue rosso. Rinomata è anche la Sagra del torrone che si svolge il 18 e il 19 settembre. A giugno si svolge invece la Sagra delle ciliegie.

Seneghe

Seneghe sorge sul versante orientale del Montiferru a 305 m sul livello del mare ed è conosciuto per i boschi di leccio che ricoprono il Monte “Sos Paris” e per l'acqua delle sue sorgenti, dalle famose proprietà diuretiche. Le sue origini sono antichissime e questo è dimostrato dal gran numero di nuraghi sparsi su tutto il territorio e di tombe dei giganti in località “Serrelizzos” e “S’omo de sas Zanas”. Abitata fin dall’epoca fenicia e poi colonizzata dai romani, il territorio conserva anche un’importante fonte termale, chiamata “Funtana Fraigada”. Il paese è rinomato per la produzione del miele e dell’olio d’oliva: tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo si svolge infatti il Premio nazionale Montiferru per l’olio d’oliva di qualità. Da visitare la parrocchia e l'oratorio del Rosario risalenti al XVII secolo: la chiesa è stata ornata con arabeschi e affreschi del pittore Scano, la chiesa di Santa Maria della Rosa costruita nel XV è la costruzione religiosa più antica e significativa di Seneghe.

Scano di Montiferro

Collocato alle pendici del massiccio vulcanico del Montiferru, a 380 metri di altitudine, il paese sorge in una zona estremamente interessante dal punto di vista storico e geologico. Il territorio testimonia infatti la presenza della civiltà nuragica attraverso i numerosi nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas; presenti anche i resti di insediamenti punici e romani. Circondato da boschi secolari, è ricco di sorgenti d’acqua (Su fronte ‘e S'Ena, Funtana ‘e Mastros, Amenta, Leari, Pattola e Sant'Antioco) particolarmente rinomate per i loro effetti benefici. Il paese, a prevalente economia agro-pastorale, vanta una rinomata tradizione gastronomica: un gusto speciale caratterizza in particolare il formaggio principe di queste zone, "Su Casizolu". L’economia del paese si basa sulla coltivazione di viti e ulivi: da questi ultimi viene prodotto un olio pregiato. Altra attività rinomata è quella dell’apicoltura, con la produzione di un particolare miele per gusto e fragranza. Il 29 giugno si festeggia il patrono San Pietro Apostolo: all’interno dell’antica parrocchiale a lui dedicata, risalente al XVIII secolo, sono conservate l’antico simulacro di legno di San Pietro in cattedra e due statue di provenienza spagnola. Le due chiese campestri di Santa Croce e San Giorgio meritano sicuramente una visita.

Santu Lussurgiu

Situato alle pendici della catena montuosa del Montiferru, il paese di Santu Lussurgiu si distingue per le tipiche stradine in salita e le piccole piazzette su cui si affacciano le caratteristiche case in pietra a più piani, dai colori vivaci e i balconi in ferro battuto. Nelle campagne circostanti si possono ammirare i resti della civiltà nuragica: nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas. Centro di attività artigianali come la tessitura del tappeto, l’intaglio delle cassapanche, la produzione di “filuferru” (acquavite), la fabbricazione di coltelli e soprattutto la produzione di stivali, selle e ogni altro oggetto legato al mondo del cavallo. Di notevole interesse etnografico è il Museo della Tecnologia contadina, situato presso un’antica casa padronale risalente al XVIII secolo, che raccoglie oltre 1400 oggetti tra attrezzi di lavoro e d’uso quotidiano. Primo produttore in Sardegna del pregiato "Casizolu", formaggio a pasta filata dall’inconfondibile forma a peretta: alla lavorazione di questo formaggio tipico si sono dedicati molti allevatori e molte aziende casearie della zona.

San Leonardo de Siete Fuentes

La località di San Leonardo si trova a 6 km. da Santu Lussurgiu, sulla strada per Macomer a un’altitudine di circa 700 metri, e sorge all'interno di un bosco di lecci, castagni, querce e olmi, vicino alle famose sorgenti “Siete Fuentes”, da cui appunto prende il nome. Le acque che sgorgano da tali sorgenti hanno proprietà diuretiche, in quanto molto leggere e prive di scorie e sono conosciute fin dal Medioevo. Le prime testimonianze a San Leonardo di una chiesa e di una comunità monastica le troviamo nei primi anni dell’anno mille. La Chiesa romanico-pisana edificata nel XII secolo, in origine apparteneva al monastero e all'ospedale dei monaci Gerosolimitani; in seguito, nel XIII secolo fu ampliata e modificata.

Cuglieri

Adagiata sulle pendici settentrionali del Montiferru, Cuglieri domina dal suo altopiano il versante occidentale del Montiferru, antico complesso vulcanico, digradando verso il mare con una costa aperta in piccole baie o lunghi litorali sabbiosi: S. Caterina di Pittinuri, Torre del Pozzo e S'Archittu, con il suo splendido Arco dichiarato monumento naturale dall'Unesco. Nel suo territorio, ricco d’acqua, si possono ammirare numerosi reperti archeologici, fra cui domus de janas, dolmen, nuraghi e i resti della civiltà punica e romana. Di notevole valore artistico l'artigianato, le cui forme e tecniche vengono tramandate di generazione in generazione: particolarmente pregiata la produzione di tappeti e arazzi. Di notevole importanza la produzione dell'olio. Numerosi gli allevamenti di ovini, caprini e bovini. Il monumento più importante della cittadina è il santuario di Santa Maria ad Nives, la chiesa parrocchiale. Di particolare interesse sono i resti dell’antico castello del Moniferru, chiamato “Casteddu Ezzu”, risalente al XII secolo.

Santa Caterina di Pittinuri

Conosciuta per la scogliera calcarea dominata dalla torre di origine spagnola, Santa Caterina di Pittinuri si trova nell'omonima località, nel comune di Cuglieri. Il centro balneare comprende alcuni settori costieri di grande bellezza e profondamente diversi fra loro. A nord si trovano le alte scogliere di Torre Foghe e Capo Nieddu, di scure rocce vulcaniche. Presso la torre Foghe si apre una cala solitaria, formata dalla foce del Riu Mannu. Più a sud la costa è invece formata da rocce calcaree di colore bianco ed è frammentata in molte insenature e spiagge piccole e grandi.

S’Archittu

Il toponimo “Archittu” è un diminutivo di “arcu”, termine logudorese e campidanese che significa “arco”. La scogliera di S’Archittu prende infatti il nome dall’arco naturale di circa 10 metri scavato nella scogliera dalla forza del maestrale: è articolata in promontori e cale e si trova nel tratto costiero meridionale della regione del Montiferru. Il borgo turistico di S’Archittu nacque intorno al 1970, a circa 2 km di distanza da Santa Caterina di Pittinuri.