Sapori di Sardegna

Sapori di Sardegna

La tradizione per il gusto e la genuinità

Semplice ma ricca di ingredienti naturali sapientemente dosati e mescolati, la cucina sarda soddisfa anche i palati più esigenti. Grazie alla ricchezza del suo territorio, al clima favorevole e all'abilità dei suoi cuochi, la cucina sarda è capace di offrire in ogni stagione prodotti di qualità dai gusti delicati e intensi.

I formaggi

Da sempre centrali nell'alimentazione tradizionale della Sardegna, i formaggi presentano un'ampia gamma di gusti, tradizionali e innovativi, tenui e intensi, delicati e persistenti. Preparati con il latte intero di una sola mungitura degli ovini isolani (caprini e pecorini) sono completamente integrati nella cucina sarda: condiscono pasta e minestre, determinandone il gusto, ma si ritrovano anche come antipasti o secondi piatti, cotti e anche spalmabili. Con il marchio D.O.P. (Denominazione di origine protetta) sono tutelati dalla legge le due varianti, dolce e stagionata, del Pecorino Sardo: il Fiore Sardo, il più antico per tradizione e produzione, e il Pecorino Romano confezionato nell'Isola per l'80% della produzione italiana. Non mancano le ricotte, nelle diverse varietà gentili e stagionate: la prima, con una pasta bianca e soffice, senza alcuna stagionatura è annoverata fra i prodotti freschi, la seconda, con una pasta compatta e quasi senza crosta, stagiona per circa un mese e viene talvolta sottoposto ad affumicatura. Il latte sardo vanta inoltre un pregio rinomato: nei piccoli centri viene ancora venduto direttamente dal pastore al consumatore, come nei tempi antichi, mantenendo così inalterati i suoi valori nutritivi. Ciò riflette la radicata tradizione agropastorale nei secoli rimasta pressoché immutata. 

Il pane

Svariate le forme e le composizioni, unico l'ingrediente principale: il grano. Una vera festa il raccolto e la lavorazione, così come la preparazione, del pane, prodotto principe della cucina sarda, simbolo dell'operosità e dei sacrifici quotidiani. Dal mondo agricolo viene la tradizionale confezione del "civraxiu", una grossa focaccia dalla crosta scura e dalla mollica corposa, decisamente nutriente, che accompagna tutte le pietanze, talvolta condito con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio strofinato sopra. Nelle diverse aree geografiche si trovano le differenti specialità, come "is ladixedas" (le schiacciatelle) nella Trexenta, le paste dure nel Campidano, "sa covazeda" nel Montiferru, il pane arricchito da patate in Barbagia. E poi una gamma di pani tondi: dalla spianata del sassarese alla focaccia lunga di semola di Alghero, dalla focaccia azzima di chiara derivazione araba a quella di colore giallo di Desulo e Tonara (Nu). Caratteristico della Sardegna è poi il pane "carasau", ribattezzato "carta da musica", sottilissimo disco croccante dal quale nascono le altre varietà: il "pistoccu", più spesso e di forma rettangolare, talvolta inumidito nel brodo; il "guttiau", condito con olio e sale; il "frattau", ammorbidito nel brodo di pecora e condito con un uovo in camicia, pomodoro, cipolla e formaggio. Da ammirare poi, oltre che gustare, i numerosi pani preparati in tutta l'Isola in occasione delle feste tradizionali o delle ricorrenze familiari: vere e proprie architetture decorate con pizzi croccanti.

Il vino

Uno splendido sole riscalda la Sardegna quasi tutto l'anno. Un sole che regala maturazione alle piante e rende rigogliose le numerose qualità di uva nei lunghi filari di viti. Dal sud al nord, comprese le coste e le zone lagunari del centro, l'intero territorio regionale è adatto alla coltivazione dei pampini e quindi alla produzione di ottimi vini. Il procedimento di raccolta e di fermentazione ha subito nel tempo una lenta evoluzione verso l'uso di tecnologie che non ne hanno però minimamente intaccato la genuinità. Oggi, la varietà enologica sarda comprende le vernacce, i vermentini e i Cannonau, che vantano un lungo periodo di invecchiamento, ma si è arricchita di vini più leggeri, anche frizzanti e numerose sono le feste per salutare la produzione dei novelli di tutte le uve. Ai vini, che generalmente ricalcano per accompagnarli i sapori delle carni e dei pesci, si affiancano i numerosi liquori prodotti con le bacche e i frutti caratteristici dell'area del Mediterraneo: così al mirto, nelle sue varietà bianco e rosso, si uniscono l'alloro, il limoncino, l'acquavite e perfino il basilico e il corbezzolo, che regalano i gusti e i colori della campagna produttrice.